rotate-mobile
Cronaca Bagnoli di Sopra

Controlli straordinari notturni della polizia a Bagnoli, che ospita centinaia di profughi

Dalle 20 di lunedì, fino a notte fonda, gli agenti della questura di Padova coadiuvati da quattro pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine del Veneto hanno svolto servizi di prevenzione nelle vie e nei quartieri del paese

Servizio straordinario di controllo del territorio svolto dalla polizia, lunedì sera, a Bagnoli di Sopra, comune sempre più attenzionato anche dalle forze dell'ordine dato che nell'ex base aeronautica di San Siro sono ospitati quasi 500 profughi, tra cui quelli fatti sgomberare dall'ex caserma Prandina in centro a Padova.

POSTI DI BLOCCO. A partire dalle 20, e fino a notte fonda, gli agenti della questura euganea, coadiuvati da quattro pattuglie del reparto Prevenzione crimine del Veneto, hanno passato al setaccio vie e quartieri del paese. Sei i posti di blocco nelle vie che portano al centro cittadino, nel corso dei quali sono stati fermati 53 veicoli e controllato i rispettivi occupanti. In totale sono state identificate 74 persone e dall’analisi delle loro generalità effettuata nella banca dati interforze è emerso che 9 avevano precedenti di polizia. I servizi continueranno anche nelle prossime settimane.

ZAIA: "NO A GHETTI". Sul centro di accoglienza di Bagnoli, e sulla situazione nella vicina Agna, martedì è intervenuto anche il governatore del Veneto Luca Zaia: "La creazione di ghetti come le caserme dismesse è la peggiore delle soluzioni, adottata con un approccio tanto emergenziale quanto caotico, conseguenza prima della debolezza con cui Italia e Europa hanno affrontato in passato e stanno affrontando ora una situazione di catastrofe annunciata. In Veneto, con Conetta e Bagnoli - ha continuato - è stato creato un ghetto di un migliaio di persone, il che ha inevitabilmente coinvolto anche territori, come Agna, sui quali si è comunque riversata la pressione di una presenza numericamente insostenibile. Ancor meno sostenibile perché inaccettabile – ha concluso – è che dai comportamenti di alcune di queste persone si debbano subire anche messaggi di rivolta. Mi auguro che le tensioni possano essere sopite, cominciando a cacciare coloro che le sobillano con i loro comportamenti, ma se Europa e Stato non riescono a realizzare meccanismi di selezione dell’accoglienza, di lotta al racket, di aiuto nei paesi di provenienza, tensioni e rivolte rischiano di diventare amaro pane quotidiano”. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Controlli straordinari notturni della polizia a Bagnoli, che ospita centinaia di profughi

PadovaOggi è in caricamento