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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Terranegra

L'"antennone" di Terranegra, crowdfunding a sostegno della lotta contro il maxi traliccio

Il Comitato No Antenna Terranegra ha attivato un progetto di crowdfunding per sostenere la battaglia contro il "traliccio-mostro" di oltre cento metri che ospita ripetitori e antenne

Da una settimana circa, il Comitato No Antenna Terranegra ha attivato un progetto di "crowdfunding" per sostenere la propria battaglia contro il "traliccio-mostro" di oltre cento metri che ospita ripetitori ed antenne radiofoniche in zona Isola di Terranegra, a ridosso del quartiere Forcellini, verso sud-est. L'"ecomostro" è sorto a luglio in una zona densamente abitata, vicino a parchi, scuole, centri parrocchiali, ospedali, strutture per anziani, a pochi chilometri dal centro della città. La paura è ovviamente che l'antenna possa essere rischiosa per i residenti e per chi si trovi nel suo raggio d'azione.

CONTRO L'"ANTENNONE". In pochi mesi, sono state raccolte più di 5.700 firme, sono stati organizzati eventi di protesta (tra cui un girotondo di più di 500 persone sotto al traliccio) e raccolti oltre 8mila euro di fondi. Inoltre, è stato avviato un ricorso al Tar "perché - spiegano i promotori - il traliccio venga dichiarato abusivo (è stata autorizzato con il silenzio-assenso nonostante sia di interesse puramente privato-commerciale) e venga quindi spostato in zona industriale, lontano da scuole, parchi e abitazioni". 

SPESE. "Siamo in attesa di pronunciamento da parte del Tar e siamo ovviamente fiduciosi e speranzosi nell'esito a noi favorevole di tale sentenza - dichiara il comitato spontaneo di cittadini (circa 150 persone) - in quel caso auspichiamo che le parti tornino a confrontarsi per trovare una soluzione". Ma ci sarebbe comunque ancora tanto da fare, tra spese legali, "per vincere il ricorso al Tar e per difenderci qualora si andasse al Consiglio di Stato", per organizzare due eventi di sensibilizzazione e informazione, per "realizzare almeno 4 serie di misurazioni di onde elettromagnetiche in 3 differenti siti sensibili (scuole, asili e parchi pubblici) nei pressi del traliccio".

CROWDFUNDING. Per questo è stato deciso di attivare un progetto di "crowdfunding" con l'obiettivo di trovare i fondi per sostenere le spese a favore della rimozione dell'"ecomostro". Qui il link per visualizzare il progetto.

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